martedì 16 dicembre 2008

Molteplicità

Al contrario, rispondo, chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d'esperienze, d'informazioni, di letture, d'immaginazioni? Ogni vita è un'enciclopedia, una biblioteca, un inventario d'oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili.

(da "Molteplicità", Lezioni Americane di Italo Calvino)

domenica 14 dicembre 2008

Esattezza

Il fastidio peggiore lo provo sentendo parlare me stesso. Per questo cerco di parlare il meno possibile, e se preferisco scrivere è perchè scrivendo posso correggere ogni frase tante volte quanto è necessario per arrivare non dico a essere soddisfatto delle mie parole, ma almeno a eliminare le ragione d'insoddisfazione di cui posso rendermi conto.

(da "Esattezza", Lezioni Americane di Italo Calvino)

Rapidità

In un'epoca in cui altri media velocissimi e di estesissimo raggio trionfano, e rischiano di appiattire ogni comunicazione in una crosta uniforme e omogenea, la funzione della letteratura è la comunicazione tra ciò che è diverso in quanto è diverso, non ottundendone bensì esaltandone la differenza, secondo la vocazione propria del linguaggio scritto.

(da "Rapidità", Lezione Americane di Italo Calvino)

Leggerezza

Già per Lucrezio le lettere erano atomi in continuo movimento che con le loro permutazioni creavano le parole e i suoni più diversi.
(da "Leggerezza", Lezioni Americane di Italo Calvino)

Visibilità

Pagine di segni allineati fitti fitti come granelli di sabbia rappresentano lo spettacolo variopinto del mondo in una superficie sempre uguale e sempre diversa, come le dune spinte dal vento del deserto.

(da "Visibilità", Lezioni Americane di Italo Calvino)

sabato 13 dicembre 2008

Per la prima volta su un giornale!

(da il Cittadino del 29 novembre)
musically, Luca

Fear of a Blank Planet

Navigando sulle orme dei miei idoli musicali, in questo dei Porcupine Tree, ho scoperto questo sito, http://www.fearofablankplanet.com/
...vale la pena darci un'occhiata: cominciando magari col video che parte in automatico, che per la sua semplicità e la sua particolarità, mi ha fatto capire il modo di vedere il mondo che sta dietro quel fantastico album che è "Fear of a Blank Planet".
Inoltre consiglio a tutti l'ascolto di questo album: un rarissimo esempio di come la musica può essere l'esplicitazione di ciò che viene presentato nel testo e, in questo caso, la riflessione su un mondo che non può che portare l'uomo a una condizione di alienazione.
A mio avviso, uno dei migliori album del nostro tempo.
musically, Luca

venerdì 12 dicembre 2008

Sogno di una notte di pieno inverno (ieri notte)

Cosa significa sognare di scavare una buca nella sabbia, davanti a scuola, mentre parlo con un mio "vecchio" amico, e trovarci dentro tre palle da biliardo?

lunedì 8 dicembre 2008

I regali di Natale

Per la prima volta mi ero proposto di fare dei regali a Natale. Così ieri pieno di entusiasmo di appropinquo ai mercatini degli O'Bei O'Bei con Federico. Girato l'angolo l'entusiasmo comincia a zoppicare: quanta gente! Si può provare lo stesso...così ci ritroviamo in mezzo alla folla milanese intenta a fare acquisti di qua e di là [ma non era tempo di crisi?!? (Ah! ma forse stanno solo sbirciando, si stanno ricordando con un pizzico di nostalgia degli anni passati, quando tornavano a casa con sacchi di regali)] Vabbè, intermissione facta...mangiamo due coccorini dal Padrino e scappiamo per una stradina laterale: c'era il semaforo rosso ed era aumentato l'ingorgo di persone. Così, passando affianco al banchetto della Lega, con i suoi panettoni, i suoi addobbi per l'albero e il solito drappello di vecchietti padani, ci dirigiamo verso la "civiltà" e i tanto sospirati regali di Natale: perchè non regalare a tutti dei libri? Così ci ritroviamo all'interno della Feltrinelli, molt più affollata del solito (forse che tutti condividessero la nostra idea??), a scegliere libri e a parlare del più e del meno.
Risultato: soliti regali scontati...i libri...vabbè.
musically, Luca.

sabato 6 dicembre 2008

l'inchiostro fa la musica?/w il jazzzzz...

Che sensazione magnifica ogni volta che finisco di scrivere una partitura al pc. Andando avanti con la scrittura non vedo l'ora di arrivare al risultato finale. Oggi ad esempio ho finito di scrivere le partiture per il mio gruppo e a fine lavoro mi sono detto: cazzo sono proprio belle canzoni! Forse che il collegare la bellezza e armoniosità delle macchie nere sulla partiture con la bellezza del pezzo venga da un'eccessivo attaccamento alle partiture virtuosistiche?
Bella partitura...virtuosa? no.
La mia sensazione non viene dalla ricchezza della partitura allora? Ma certo.
Sarà allora che il pezzo secondo me è già bello senza che lo venga a sapere da una stupida partitura...forse la partitura è solo una conferma?
Ma che discorsi del cazzo.
I jazzisti non hanno questi problemi esistenziali.
Viva il jazzzzzz!