Molte volte mi capita di pensare alla morte. Alla mia morte. Mi capita soprattutto quando sono in macchina seduto sul sedile accanto a mio padre che guida. L’idea di scrivere ciò che state leggendo mi è venuta proprio in uno di quei viaggi. In autostrada, chenneso, durante i lunghi tragitti, quando il piede spinge un po’ troppo sull’acceleratore. Ma anche su strade poco trafficate. Quella su cui sono adesso è la via Emilia, sto andando in saletta a provare col gruppo. Penso alla mia morte e immediatamente, come se fosse una coincidenza, penso a come i miei familiari ma soprattutto i miei amici reagirebbero: come sarebbe la loro vita senza di me? Rimarrebbe qualcosa di me in loro, ma semplicemente rimarrebbe qualcosa di me?
E mi trovo a pensare quale sarebbe un’ipotetica eredità, o piuttosto il testamento, che lascerei se dovessi sapere che la morte mi aspetta da qualche parte.
Non so perché…ma se ci penso non so mai cosa scrivere.
giovedì 23 ottobre 2008
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